Il “Divin Codino” stella dell’evento inaugurale del Festival: “Lo sport è palestra di vita”

Nella foto: Roberto BAGGIO

Tutto esaurito al Teatro Sociale per Roberto Baggio, campione interprete della “Grande Bellezza”

12 ottobre 2023

“Ho sempre giocato con passione infinita – ha esordito – mettendo in pratica ciò che ho imparato negli allenamenti. Quando ho cominciato a camminare, ho iniziato a giocare a calcio. È proprio la dedizione a fare la differenza: i grandi risultati, in tutti gli ambiti, partono dal duro lavoro. L’allenamento e la passione ti portano oltre i limiti, ma al di là della grande performance ho sempre desiderato far divertire la gente.”
Non solo la vittoria quindi, non solo il risultato. “Lo sport è una palestra di vita”, ha detto il Divin Codino. Di qui il suo impegno con il progetto “Tutti in Campo” a favore delle società dilettantistiche. “Il futuro – ha detto – è dei giovani ed è quindi importante avvicinarli allo sport per creare aggregazione, condivisione e dare anche la possibilità ai talenti di emergere.”
Guardandosi indietro, Baggio ha ricordato anche i numerosi infortuni: “Il Buddhismo mi ha aiutato molto a convivere con i miei problemi fisici e con il dolore.” Accanto ai problemi, anche le gioie naturalmente, anche se, ha detto, “non riesco a individuare il mio gol più bello; erano tutti importanti, anche quelli a un metro dalla porta. Menzione, però, per un gol altrui, una rete di van Basten agli Europei: “una vera grande bellezza il modo in cui si muoveva in campo”.
E fra i tanti grandi personaggi incontrati in carriera, un commosso ricordo di Carletto Mazzone: “per me è stata una persona pulita, onesta, e questa purezza ha fatto la differenza. È stato adorato dai calciatori come un padre.”
E il calcio di oggi? “Fra i giocatori – ha detto Baggio – mi ha colpito Lautaro Martínez, un calciatore straordinario.” Parlando più in generale, secondo Baggio in Italia siamo troppo legati al risultato e non guardiamo al lavoro che c’è dietro. E la VAR? “Sono favorevole, perché chiarisce le situazioni dubbie e dà credibilità al calcio.”
E il Divin Codino di oggi? Una vita molto normale. “Dopo aver viaggiato tanto per giocare, ho capito che la vita va vissuta in modo semplice; solo così ti senti soddisfatto ogni giorno.” Baggio si tiene solitamente lontano dai riflettori perché, ha chiarito, “quando giocavo non amavo parlare, concedere interviste e alcuni scambiavano la mia timidezza per arroganza. Non sono cambiato; cerco di apparire solo in occasioni che meritano e mi faccio vedere poco, e se possibile bene.”
Infine, la domanda che tutti, prima o poi, si pongono: “C’è qualcosa che non rifaresti?”, incalzano i conduttori. “Non tirerei alto rigore”, la risposta in riferimento alla finale mondiale di USA 94.
Baggio è uno dei cinque campioni che hanno conquistato il Pallone d’Oro presenti a questa edizione de Il Festival dello Sport, accanto a Karl-Heinz Rummenigge, Andriy Shevchenko, Jean-Pierre Papin e Ronaldinho.
Non solo calcio, naturalmente: sino a domenica, Trento è “in rosa” con i grandi protagonisti dello sport mondiale di varie discipline con 150 eventi animati da oltre 200 ospiti, nazionali e internazionali.
Il Festival dello Sport è organizzato da La Gazzetta dello Sport e da Trentino Marketing, con la Provincia autonoma di Trento, il Comune di Trento, l’Università di Trento, Trentino Sviluppo e Apt di Trento e con il patrocinio del CONI e del Comitato Italiano Paralimpico.
Tutte le info su www.ilfestivaldellosport.it.

La Grande Inaugurazione Nella foto: Federica MASOLIN, Roberto BAGGIO, Pierluigi PARDO

@ Alessandro Holneider - Archivio Ufficio Stampa PAT

La Grande Inaugurazione Nella foto: Roberto BAGGIO

@ Michele Lotti - Archivio Ufficio Stampa PAT

La Grande inaugurazione. Nella foto: Roberto BAGGIO

@ Federica Galeazzo - Archivio ufficio stampa PAT

La Grande inaugurazione. Nella foto: Federico MASOLIN, Pierluigi PARDO

@ Federica Galeazzo - Archivio ufficio stampa PAT